Lo sbarco dei corsari dell’8 settembre 1762. Allettati dalle promesse del bando di popolamento di Ustica del 14 marzo 1761, un gruppo di Liparoti, nell’ottobre successivo «con quattro paranzelle contenente ognuna 15 persone, munite di un solo cannoncino per ogni paranza e di fucile per ogni uomo» sbarcò sull’isola prendendone possesso. Nella primavera successiva i corsari tentarono più volte di cacciare gli intrusi, ma furono respinti. Una relazione pubblicata in quegli anni riferisce che i Liparoti accolsero «a cannonate due galeotte il 5 agosto 1762, a focilate una Fregata Tripolina che scaricò molte cannonate contro l’Isola con mitraglia e palle» e così ancora nei giorni successivi. Il 22 agosto successivo la battaglia durata per un’intera giornata vide i corsari ancora una volta soccombenti malgrado avessero impegnato ben cinque Galeotte. Malgrado insistentemente richiesti, gli aiuti da Palermo tardarono ad arrivare e la vendetta dei barbareschi si consumò incontrastata la notte dell’8 settembre 1762, quando assalirono nel sonno i coloni e ne trassero in schiavitù una settantina che portarono in Tunisia. Solo pochi di loro furono liberati nove anni dopo nel 1771.
L’immagine è stata riprodotta dal Centro Studi nel 2004
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Approfondimenti

Flavio Russo, L’ultima colonizzazione dell’isola di Ustica- La guerra di corsa, in «Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica» n. 13-14, aprile –agosto 2003
Flavio Russo, L’ultima colonizzazione dell’isola di Ustica- I piani per il popolamento, in «Lettera del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica» n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004.