Confino Politico Ustica
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Archivio fotografico storico sul confino politico ad Ustica
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Testi e Pubblicazioni sul confino politico ad Ustica
Archivio fotografico storico sul confino politico ad Ustica
Testi e Pubblicazioni sul confino politico ad Ustica
Orario di apertura: tutti i giorni tranne il giovedì: dalle h. 18,00 alle h. 20,00; Dalle h. 22,00 alle h. 24,00; per gruppi e scolaresche: orari diversi da concordare contattando il cell 339 267 3861
Nel rispetto delle norme covid nel mese di agosto 2020 sono previste le seguenti attività.
5 agosto 2020 h. 9.30
In fondo al mar... Seawatching con la biologa marina Annalisa Patania riservato ai bambini tra gli 8 e 11 anni.
Appuntamento a Cala Sidoti. I bambini muniti di maschera dovranno essere accompagnati dai genitori. Per informazioni e prenotazioni 339.2669707
Coordinamento: Annalisa Patania
7 agosto 2020 h. 17.00
Assemblea dei soci: Prima convocazione h. 17.00; Seconda convocazione h. 17.30 c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica via Refugio.
11 agosto 2020 h. 22.00
Musica e parole, con Paolo Zarcone e Vito Ailara: Mario e Giaele. Due vite nel secolo breve sostenute da grandi ideali. Appuntamento nella terrazza di pertinenza della sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica. Coordinamento: Vito Ailara.
13 agosto 2020 h. 18.30
Presentazione di Lettera. Interverranno il Direttore di Lettera e gli autori. Appuntamento nella terrazza di pertinenza la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica.
17 agosto 2020 h. 18.30
Presentazione del libro I Florio. Regnanti senza corona di Vincenzo Prestigiacomo. Sarà presente l'autore, interverranno: Vito Ailara e Nicola Longo. Appuntamento c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica via Refugio. In occasione della presentazione del libro verrà allestita una mostra di documenti inediti che sarà visibile fino alle h. 24.00.
18 agosto 2020 h. 18.00
Visita guidata: Casa Florio alla Falconiera: storia, archeologia, geologia, flora.
Appuntamento c/o l'ingresso di AilantoPark, si consigliano scarpe comode. La visita è riservata ai soci e simpatizzanti del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica. Per chi lo desidera sarà possibile continuare la serata con un'apericena al tramonto c/o Ailanto Park. Il costo è di 15 euro a persona. Le prenotazioni con il versamento della relativa quota devono essere effettuate entro il 16 agosto presso l'Hotel Clelia.
22 agosto 2020 h. 18.00
Conferenza: Una questione “spinosa”: ecologia e dintorni del riccio di mare, relatore Francesco Di Trapani c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica via Refugio.
23 agosto 2020 h. 10.00
135° del Faro di Punta Cavazzi, annullo postale speciale e presentazione cartolina celebrativa. Piazza Capitano Vito Longo. Sarà possibile ritirare la cartolina e richiedere l'annullo speciale dalle h. 10.00 alle h. 16.00. Coordinamento: Gaetano Argento, Giulio Calderaro, Valentina Bertolami e Placido Di Mento.
25 agosto 2020 h. 20.45
In casa dei soci Alberto e Clara Sartorio tradizionale riunione conviviale riservata ai soci e loro consorti. Come nella tradizione ciascun partecipante è pregato di portare specialità gastronomiche da consumare comunitariamente. Intrattenimento amichevole discutendo del futuro del Centro.
31 agosto 2020 h. 17.00
Passeggiata guidata in Via Del Bosco, partenza da Chiesa Vecchia. Riservata a soci e simpatizzanti. Coordinamento: Annalisa Patania e Giacomo Lo Schiavo.
Il confino politico a Ustica nel 1926-27 "Immotus nec iners"
Tra i confinati comuni inviati sull’isola sin dalla sua colonizzazione del 1763 erano sempre stati presenti i “politici”: i nemici dei re e i contestatori degli aumenti delle tasse del periodo borbonico, i patrioti del Risorgimento, i renitenti alla leva del nuovo stato unitario, gli anarchici di fine Ottocento, gli oppositori delle guerre coloniali, i deportati libici.
Fino al 1926 i politici, rispetto ai coatti comuni, costituivano una minoranza ma con l’approvazione delle leggi “fascistissime” emanate quell’anno la loro presenza diventerà più consistente sino a soppiantare quella dei confinati comuni. Ne transiteranno circa 600, facendone una «selva di campanili».
Il tentativo di emarginazione e di “espulsione” dalla società attiva voluto dal regime attraverso il confino finì però per essere occasione di incontro, discussione e confronto fra i politici di ogni ideologia ed estrazione sociale, una vera e propria convention dell’opposizione. Il confino fu, infatti, una fondamentale esperienza costruttiva. La convivenza forzata fra persone di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che forse non si sarebbero mai neppure incontrate, finirà, infatti, con il porre le basi della grande alleanza antifascista che, iniziata nelle carceri e nei luoghi di relegazione del regime, contribuì alla crescita dello spirito democratico nel Paese: un vero e proprio laboratorio di formazione politica e civica.
Tra lo stupore degli isolani e l’insicurezza degli agenti di polizia Gramsci e Bordiga, arrivati nei primi del dicembre 1926, impiantano una scuola e poi i confinati politici organizzano la vita sociale: biblioteca pubblica, mense, spacci, attività sportive (calcio, bocce, water-polo), assistenza nella prima sistemazione e altro.
Questo modello di vita confinaria originale e straordinario è un vero controsenso che testimonia quanto il regime abbia sottovalutato le conseguenze della scelta del confino politico: un vero e proprio boomerang, in quanto luogo di aggregazione e di formazione delle coscienze dell’antifascismo. Allorquando, tardivamente, il regime ne prenderà coscienza, inventerà l’esistenza di un complotto a fini eversivi con la complicità di stati stranieri per smantellare la colonia usticese trasferendo i confinati a Ponza e a Lipari, dove alcune di queste iniziative vennero riproposte, anche se queste subiranno eccessi di limitazione e di controllo poliziesco.
Il rapporto della popolazione locale con i confinati politici è eccellente: alcuni Usticesi ospitano i politici nelle loro case e ne subiscono l’influenza. I giovani sono affascinati dalle intelligenze e le ragazze incontrano amori non contestati dai familiari.
Questa mostra si propone di recuperare alla memoria collettiva e di restituire alle giovani generazioni alcuni frammenti di una pagina importante della nostra storia locale e nazionale, com’è, appunto, quella del confino di polizia dell’epoca fascista: una vicenda contrassegnata da forti passioni e da grandi ideali e che può anche essere il racconto di tante vite spezzate solo per affermare un diritto, diremmo quasi sacro, qual è quello della libertà di pensiero.
Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dai protagonisti di quella singolare vicenda, pur nella loro incompletezza, ci permettono di conoscere meglio, attraverso una ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria a Ustica negli anni Venti, nonché alcuni aspetti del contesto ‘fisico’ e sociale isolano in cui essa si venne ad inserire. Un microcosmo, cioè, che era, in quegli anni, improvvisamente diventato quella sorta di laboratorio politico e culturale. Vengono riproposti i volti, le testimonianze e, più in generale, la particolare e intensa esperienza, politica e umana insieme, che i documenti a nostra disposizione hanno reso possibile. Uomini e donne, quelli del confino antifascista e delle carceri del regime, molti dei quali riverseranno unitariamente il loro straordinario patrimonio politico e ideale, maturato anche attraverso l’esperienza narrata dalla mostra, nella lotta di Liberazione e nella vita dell’Italia repubblicana.
Mario Genco, Il “museo” delle storie quotidiane