Lustrica isla inculta, 1686. È, questo, il primo dettagliato documento cartografico di Ustica rinvenuto alla data odierna. Trattasi di una veduta a volo d’uccello nella quale sono rintracciabili tre piccoli insediamenti: quello sulla Falconiera, quello delle Case Vecchie in cui è ben evidenziata la chiesa ed il monastero medievale di Santa Maria, e altro sul Monte Guardia dei Turchi, di cui non si è mai rinvenuta notizia se non la Guardia Grande, la garitta più importante per l'avvistamento di imbarcazioni nemiche. Si intuisce anche la strada che conduce alla contrada dell’Oliastrello.
Il disegno risale al 1686 e fa parte di un Atlante della Sicilia composto da 93 tavole che il viceré Carlos De Bonavides fece redigere prima della sua partenza per Madrid, dopo otto anni di Viceregno in Sicilia, per illustrare i possedimenti sui quali aveva regnato e le opere che aveva promosso. Le tavole sono raccolte nel manoscritto numero 3 titolato Teatro Geografico anti¬guo y moderno del Reyno de Si¬cilia, che oggi conservato nell’Archivio General de Ministerio de Asuntos a Madrid. Altra copia (o forse la minuta) è in Archivio di Stato di Torino.
Il disegno è stato riprodotto dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica nel 2000.

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