A Torino continua il successo della mostra sul confino
19/03/2016 la mostra al Museo del Carcere
Grande accoglienza è stata riservata a Torino alla nostra mostra Il confino politico a Ustica nel 1926-1927. Presentata il 24 febbraio scorso all'Istituto Industriale Statale "G. Peano" è stata visitata da scolaresche coinvolgendo numerosissimi visitatori. Hanno affiancato la mostra numerose manifestazioni collaterali dedicate al periodo delle lotte partigiane con la presenza di testimoni, oggi in età molto avanzata, che contribuirono con il loro sacrificio alla liberazione dal nazifascismo. La ricorrenza della Festa della Donna, l’8 Marzo, ha costituito un’altra commovente occasione di racconti e riflessioni sui molteplici ruoli che le donne svolsero in quei travagliati momenti, attivissime nella Resistenza, nella Costituente -ben 21 protagoniste vi erano impegnate- e nella ricostruzione post-bellica. Particolarmente toccante l'intervento della Prof.ssa Maria Chiara Acciarini, ex senatrice, in ricordo del nonno Filippo Acciarini, antifascista collaboratore de "L'ordine Nuovo" e redattore de "L'Avanti", catturato dai fascisti e deportato a Mauthausen e deceduto in quel lager nel 1944.
Il prossimo 19 marzo la mostra sarà ospitata dal Museo del Carcere Le Nuove, via Borsellino, 3 Torino, sito di grande interesse storico e polo museale di notevole pregio. Nell’antico istituto di pena, inaugurato nel 1870 e rimasto in funzione fino al 1986, durante il ventennio fascista, rimasero reclusi oppositori del regime, partigiani ed ebrei. Famigerato fu il braccio tedesco, gestito dalle SS, dove venivano torturati i detenuti.
La mostra sarà inaugurata sabato 19 Marzo p.v. alle ore 17,00 con la partecipazione del nostro consigliere Felice Longo, in rappresentanza del nostro Centro Studi, del prof. Felice Tagliente, direttore del Museo del Carcere di Torino, e del Prof. Walter Crivellin presidente del Centro Studi Giorgio Catti.
La mostra rimarrà aperta al pubblico dal 19 marzo al 2 aprile 2016.
In una delle antiche carte esposte in questa Mostra, la Sicilia appare come un rozzo triangolo equilatero, circondato da una moltitudine di isolette la cui posizione è assolutamente casuale: Capri è affiancata a Salina, Malta si specchia nelle acque di Ragusa, Ustica - se c’è - è priva di nome.
La Sicilia ha scontato così, fino all’epoca dei Lumi e del Grand Tour, la sua distanza dall’Europa: la cartografia sembrava alimentarsi più di miti e di leggende, che dei rapporti puntuali di esperti navigatori e dei nuovi e più accurati metodi di rappresentazione piana della superficie terrestre elaborati da illustri matematici.
La geografia dell’immaginario non ha risparmiato le poche carte medievali e rinascimentali della nostra Ustica, che per Boccaccio era ‘piccioletta isola quasi a Trapani dirimpetto’; per Giacomo Gastaldi e Giovanni Antonio Magini una stretta coppia di due isole; per Giovan Battista Homann una sola isoletta ma con due possibili nomi:Lustrica e Evonimo, forse reminiscenze latine di rocce ignee eruttate dalle bocche dei suoi vulcani.
La raffinata mostra La Sicilia di carta. Le Carte della Sicilia, provienente dalla Collezione di stampe e disegni e dalla Biblioteca del Museo d’Arte e Archeologia “Ignazio Mormino”della Fondazione Banco di Sicilia, è stata allestita nel 2007.