Ecco il programma delle attività dal 1 al 15 agosto 2015
1 agosto h. 18.30: Presentazione del nuovo sito del Centro Studi: Centro Accoglienza dell'A. M. P. Coordinamento: Vito Ailara
3 agosto h. 18.30: Nuova edizione della mostra Vestirsi in antico e proiezione privata del film Il Gattopardo di Luchino Visconti. Municipio Vecchio, piazza Vito Longo. Coordinamento: Giulio Calderaro
5 agosto h. 18.30: Paola Gianguzza intratterrà sul tema Valutazione dell'efficacia di protezione sulle comunità bentoniche dell'AMP Isola di Ustica; Centro Accoglienza dell'A. M. P. Coordinamento Giusi Barbata
7 agosto h. 21.30: Illumina un desiderio nell'ambito della manifestazione organizzata da visitUstica nel centro storico delle Case Vecchie: Mostra del Centro Studi all'interno della Chiesa Vecchia; visite guidate e racconti sulla storia dell'isola; Coordinamento: Giulio Calderaro, Costanza Salerno, Felice Longo, Ino Argento
8 agosto h. 18.30: Giuliana Daddezio direttore Museo geologico di Rocca di Papa, intratterrà sul tema: Didattica e divulgazione delle Scienze della terra; Centro Accoglienza dell'A. M. P. Coordinamento: Franco Foresta Martin.
10 agosto h.15.00:Escursione dedicata ai giovani. Visita della Grotta dell'Oro;La visita è riservata ai soci giovani accompagnati e ; simpatizzanti del Centro Studi. Prenotazione obbligatoria presso la segreteria del Centro Studi entro il giorno precedente Partenza dalla banchina SAILEM; durata due ore e mezzo. Assistenza: Vito Ailara, Franco Foresta, Felice Longo, Giacomo Lo Schiavo, Clara Sartorio, Nino Zanca
12 agosto h.22.00: Un Mare di Stelle. Osservazioni celesti nelle notti delle stelle cadenti fra cronaca e mitologia. Punto di osservazione: villa Iorio, Quattro Venti. Crocevia. Coordinamento: Franco Foresta Martin, Ino Argento.
13 agosto h.19.00: Laboratorio-Museo di Scienze della terra alla Rocca della Falconiera; Visita guidata da Franco Foresta Martin, Direttore del Museo.
N.B. Il programma potrà subire variazioni e integrazioni. Si raccomanda di verificare gli aggiornamenti presso la segreteria del Centro Studi.
Le ricerche condotte dal Centro Studi nel suo decennio di attività
Andar per Ustica
Le ricerche condotte dal Centro Studi nel suo decennio di attività hanno consentito di disporre di numerose fotografie e cartoline oltre che di informazioni d’archivio sui collegamenti dell’isola con la “terraferma”, come veniva (ed ancora viene) chiamata la Sicilia, e Palermo in particolare, nonché sugli approdi nell’isola.
Navi e approdi sono ovviamente due facce dello stesso problema, connesse nella logica e nella pratica. Per cui entrambi i problemi sono stati una preoccupazione costante degli isolani e dei loro amministratori sin dalla colonizzazione del 1763. C’è da aggiungere che i mezzi di collegamento hanno avuto una evoluzione più rapida rispetto agli approdi. E ciò non solo perché la realizzazione degli approdi ha un costo maggiore rispetto a quello dei bastimenti, ma anche perché si è considerato più urgente dare priorità a questi ultimi. Il progetto di colonizzazione dell’isola di Ustica avvenuta nel 1763 non aveva previsto un sistema di collegamenti regolari tra l’isola e Palermo.
Nei primi anni i collegamenti, svolti da privati, erano finalizzati al trasporto da Palermo di ingegneri e operai addetti alle costruzioni delle fortificazioni, di militari e di funzionari, di derrate alimentari e di materiali da costruzione. Solo per la pozzolana talvolta venne effettuato il trasporto da Napoli. Successivamente, per le cresciute attività commerciali, fu indispensabile garantire la regolarità dei collegamenti e, siccome nessun imprenditore privato mostrò interesse al riguardo, dovette farsene carico lo Stato. Il primo tentativo di un servizio pubblico fu sperimentato nel 1767 obbligando le barche trapanesi autorizzate alla pesca del corallo nelle acque dell’isola a mettere a disposizione del Governatore una barca per il trasporto di dispacci a Palermo. Ma il servizio divenne regolare solo nel 1786, quando il Governo lo sovvenzionò. Capitan Pietro Calderaro, uno dei più assidui trasportatori palermitani che aveva anche preso moglie ad Ustica, assunse il servizio postale assicurando due viaggi al mese col suo schifazzo, la Regia Corriera. Dopo un breve periodo (1830-1835) di impiego di reali lancioni il servizio tornò in mano alla famiglia Calderaro e Salvatore succederà al padre Pietrosi è distinto per le sue azioni di contrasto ai corsari per le quali fu insignito del titolo di Alfiere di Marina. Nel 1856 subentrarono i Florio, che tennero il servizio sino al 1911 impiegando piccoli bastimenti sino al 1906 quando entrò in linea il Napoli di 251 tonnellate.
La frequenza da bimensile diverrà settimanale nel 1887 e bisettimanale dal 1893. Nel 1912 assume il servizio la società Sicania impiegando il vaporettoUstica con frequenza quadrisettimale. Nel 1954 sarà immessa in linea la M/N Nuova Ustica, 450 tonnellate, che segnerà l’avvio dei servizi moderni, successivamente svolti da navi di maggiore tonnellaggio e da aliscafi. Il problema dell’approdo venne affrontato in un tempo successivo e trovò una soluzione ingegnosa nell’Ottocento: i passeggeri e le merci venivano trasbordati dalla nave, alla fonda in rada, su barche a remi che le si affiancavano. Sulla spiaggia si disponeva di un sistema semplice e ingegnoso per non far bagnare passeggeri e merci: si trattava del pontile di legno, un piano inclinato che dalla spiaggia veniva spinto in mare su due grosse ruote di carretto in modo da far da ponte tra la barca e l’asciutto. Per la sua esposizione a sud, centro nevralgico dei collegamenti fu la Cala Santa Maria, ma, quando imperversava lo scirocco ed il libeccio, lo sbarco di persone e cose avveniva sugli scogli della costa settentrionale.
La costruzione di un molo fisso poté essere realizzato, dopo insistenti richieste, solo alla fine degli anni Venti, quando venne realizzata la Banchina Barresi nella Cala S. Maria, ma passeggeri e merci continuarono a sbarcare con la barca. L’attracco della nave si rese possibile solo nel 1967 con la costruzione del primo molo; l’altro, sulla costa nord, venne realizzato nel 1985. La mostra racconta le tappe della storia dei collegamenti attraverso documenti e immagini. Alcune di esse sono state raccolte per soci e visitatori in una apposita cartella.