Tutti i soci e simpatizzanti del Centro Studi sono invitati alla visione dell’anteprima del documentario-film Gramsci44 dedicato ai 44 giorni vissuti da Antonio Gramsci come confinato politico dal 7 dicembre 1926 al 20 gennaio 1927. Prodotto da Ram Film con la regia di Emiliano Barbucci, il docu-film è stato interamente girato sull’isola. Il Centro Studi ne è stato partner e ha contribuito per l’approfondimento di quella esperienza significativa per la nostra storia locale e nazionale. Una vicenda contrassegnata da forti passioni e grandi ideali, il racconto di tante vite spezzate solo per affermare il diritto della libertà di pensiero. Ustica, in quegli anni, divenne improvvisamente una sorta di laboratorio politico e culturale e gli antifascisti avviati “all’isola” ne sconvolgeranno la vita e vi costituiranno il primo nucleo della Resistenza. La convivenza forzata fra persone di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che forse non si sarebbero mai neppure incontrate, finirà, infatti, con il porre le basi della grande alleanza antifascista che portò alla Liberazione e alla costruzione costituzionale della Repubblica italiana. Gramsci, nei pochi giorni che trascorse sull’isola ne fu protagonista promuovendo, sin dai primi giorni della sua permanenza sull’isola, assieme all’attivissimo Bordiga la scuola, che fu strumento di elevazione culturale e politica per quanti, anche usticesi, la frequentarono.
Gramsci44 sarà proiettato sabato 23 Gennaio p.v. alle ore 20,30 con ingresso libero presso la sala De Seta dei Cantieri Culturali della Zisa a Palermo, Via Paolo Gili, 4
Le due giornate di studio dedicate a Nello Rosselli con il convegno Nello Rosselli storico e antifascista
Ideato dal nostro Centro Studi e organizzato con il sostegno della Regione Siciliana e del Comune di Ustica, il convegno è stato il primo, a livello nazionale, su Nello Rosselli.
Ha ottenuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Comitato Nazionale per la celebrazione della nascita di Carlo e Nello Rosselli e l’adesione di importanti Istituzioni culturali nazionali. Vi hanno partecipato, come relatori, storici studiosi delle opere di Nello Rosselli. L’idea del convegno è scaturita dai risultati delle ricerche del Centro Studi sul confino politico a Ustica. Studi che hanno portato alla luce documenti preziosissimi per ricostruire dettagliatamente la vita dei confinati politici nell’isola. Sono così state individuate le case abitate dai confinati, nonché alcuni dei locali adibiti a scuola, a biblioteca, a mensa.
Il convegno si è aperto con gli interventi del Sindaco di Ustica Attilio Licciardi, del presidente del Centro Studi Franco Foresta Martin, del Direttore dell’Assessorato Regionale Cultura Giuseppe Grado e del Direttore dei “Quaderni del Circolo Rosselli” Valdo Spini e col saluto di Silvia Rosselli, figlia di Nello. Relatori sono stati: Zeffiro Ciuffoletti, Gianbiagio Furiozzi, Giovanna Delfini, Nicola Tranfaglia, Santi Fedele, Cosimo Ceccuti, Albertina Vittoria, Gaetano Gullo, Massimiliano Melilli, Franco Mereghetti, Vito Ailara. Contestualmente al convegno è stata allestita la mostra documentaria, a cura del Centro Studi, titolata Ustica negli anni Venti ricordando Nello Rosselli. La mostra ha presentato foto e documenti provenienti da archivi pubblici e privati e, a corredo, lettere e memorie di confinati, molti dei quali inediti, facendo emergere non solo la vita ed i volti dei confinati ma anche di quanti, pur non essendo confinati, risiedevano a Ustica e di riflesso hanno vissuto il confino: gli usticesi, ma anche i familiari dei confinati trasferitisi a Ustica per solidarietà ai congiunti ed agli ideali antifascisti.
Una madrina centenaria, Angelina Natale, ha celebrato ufficialmente l’apertura al pubblico dell’esposizione, restituendo a tutti una parte di Ustica sempre sommersa, ma viva e importante più che mai. Un secondo evento particolarmente importante è stato la posa di una lapide commemorativa dedicata a Nello Rosselli sulla casa da lui abitata durante il confino. Alla cerimonia era presente la figlia Silvia, che proprio nell’isola fu concepita. (Tratto da un articolo di Alessandro Fellegara pubblicato in “Lettera” n. 5 settembre 2000).
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