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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Rivista "Lettera"

Lettera N. 34-35 Anno XII Gennaio-Agosto 2010

Lettera N. 32-33 Anno XI -Maggio-Dicembre 2009

Lettera N. 30-31 Anno X -Dicembre 2008-Aprile 2009

Lettera N. 28-29 Anno IX -Gennaio-Agosto 2008

Lettera N. 27 Anno IX -Dicembre 2007

Lettera N. 25-26 Anno IX -Gennaio-Agosto 2007

Lettera N. 23-24 Anno VIII -Agosto - Dicembre 2006

Lettera N. 21-22 Anno VII/VIII - Dicembre 2005-Aprile 2006

Lettera N. 19-20 Anno VII - Aprile - Agosto 2005

Lettera N. 17-18 Anno VI - Agosto - Dicembre 2004

Lettera N. 15-16 Anno V/VI - Dicembre 2003-Aprile 2004

Lettera N. 13-14 Anno V - Aprile-Agosto 2003

Lettera N. 11-12 Anno IV - Luglio-Dicembre 2002

Lettera N. 10 Anno IV - Aprile 2002

Lettera N. 9 Anno III - Dicembre 2001

Lettera N. 8 Anno III - Settembre 2001

Lettera N. 7 Anno III - Aprile 2001

Lettera N. 6 Anno II - Dicembre 2000

Lettera N. 5 Anno II - Settembre 2000

Lettera N. 4 Anno II - Aprile 2000

Lettera N. 3 Anno I - Dicembre 1999

Lettera N. 2 Anno I - Settembre 1999

Lettera N. 1 Anno I - Giugno 1999

Newsletter N. 4 Anno C - Dicembre 1998

Newsletter N. 3 Anno B - Settembre 1998

Newsletter N. 2 Anno B - Maggio 1998

Newsletter N. 1 Anno A - Dicembre 1997

LETTERA N. 36-37 ANNO XII/XIII SETTEMBRE 2010-APRILE 2011

LETTERA N. 40-41 ANNO XIV GENNAIO–AGOSTO 2012

LETTERA N. 42-43 ANNO XIV/XV SETTEMBRE 2012 – APRILE 2013

LETTERA 44-45 ANNO XV MAGGIO-DICEMBRE 2013

LETTERA N. 46-47 ANNO XVI GENNAIO-AGOSTO 2014

LETTERA n. 38-39 ANNO XIII MAGGIO-DICEMBRE 2011

LETTERA N. 48-49 ANNO XIX SETTEMBRE 2014-DICEMBRE 2015

LETTERA N. 50 ANNO XX GENNAIO-GIUGNO 2016

LETTERA N. 51 ANNO XX GIUGNO 2017

LETTERA N. 52 ANNO XXI dicembre 2017

LETTERA n. 53 anno XXII giugno 2018

LETTERA n. 54 anno XXII dicembre 2018

LETTERA n. 55 anno XXIII giugno 2019

LETTERA n. 56 anno XXIII Dicembre 2019

LETTERA n. 57 anno XXIV Giugno 2020

Lettera n. 58 anno XXIV dicembre 2020

Lettera n. 59 anno XXV giugno 2021

Lettera n. 60 anno XXV dicembre 2021

Lettera n. 61 anno XXVI giugno 2022

Lettera n. 62 anno XXVI dicembre 2022

LETTERA N. 63 ANNO XXVII LUGLIO 2023

LETTERA N. 64 ANNO XXVII DICEMBRE 2023

Lettera n. 65 anno XXVIII giugno 2024

Lettera n. 66 anno XXVIII dicembre 2024

Lettera n. 67 anno XXIX giugno 2025

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News

  • Escursione Orto Botanico di Palermo

    Escursione Orto Botanico di Palermo

    Qualche scatto dell'escursione all'orto Botanico di Palermo, svolta a febbraio 2025 con un vivace gruppo di soci e simpatizzanti del Centro Studi di Ustica.

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    Guida d'eccezione il professore Alfredo Carratello, botanico e innamorato dell'isola, che ha realizzato un erbario delle specie botaniche presenti ad Ustica, adesso in restauro presso l'orto Botanico. Il professore ha esposto la storia e la ricchezza dell'orto botanico e guidato alla scoperta del mondo degli erbari.

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Mostre

  • Il confino politico a Ustica nel 1926-27

    Il confino politico a Ustica nel 1926-27

     Il confino politico a Ustica nel 1926-27 "Immotus nec iners"

    Tra i confinati comuni inviati sull’isola sin dalla sua colonizzazione del 1763 erano sempre stati presenti i “politici”: i nemici dei re e i contestatori degli aumenti delle tasse del periodo borbonico, i patrioti del Risorgimento, i renitenti alla leva del nuovo stato unitario, gli anarchici di fine Ottocento, gli oppositori delle guerre coloniali, i deportati libici.
    Fino al 1926 i politici, rispetto ai coatti comuni, costituivano una minoranza ma con l’approvazione delle leggi “fascistissime” emanate quell’anno la loro presenza diventerà più consistente sino a soppiantare quella dei confinati comuni. Ne transiteranno circa 600, facendone una «selva di campanili».
    Il tentativo di emarginazione e di “espulsione” dalla società attiva voluto dal regime attraverso il confino finì però per essere occasione di incontro, discussione e confronto fra i politici di ogni ideologia ed estrazione sociale, una vera e propria convention dell’opposizione. Il confino fu, infatti, una fondamentale esperienza costruttiva. La convivenza forzata fra persone di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che forse non si sarebbero mai neppure incontrate, finirà, infatti, con il porre le basi della grande alleanza antifascista che, iniziata nelle carceri e nei luoghi di relegazione del regime, contribuì alla crescita dello spirito democratico nel Paese: un vero e proprio laboratorio di formazione politica e civica.
    Tra lo stupore degli isolani e l’insicurezza degli agenti di polizia Gramsci e Bordiga, arrivati nei primi del dicembre 1926, impiantano una scuola e poi i confinati politici organizzano la vita sociale: biblioteca pubblica, mense, spacci, attività sportive (calcio, bocce, water-polo), assistenza nella prima sistemazione e altro.
    Questo modello di vita confinaria originale e straordinario è un vero controsenso che testimonia quanto il regime abbia sottovalutato le conseguenze della scelta del confino politico: un vero e proprio boomerang, in quanto luogo di aggregazione e di formazione delle coscienze dell’antifascismo. Allorquando, tardivamente, il regime ne prenderà coscienza, inventerà l’esistenza di un complotto a fini eversivi con la complicità di stati stranieri per smantellare la colonia usticese trasferendo i confinati a Ponza e a Lipari, dove alcune di queste iniziative vennero riproposte, anche se queste subiranno eccessi di limitazione e di controllo poliziesco.
    Il rapporto della popolazione locale con i confinati politici è eccellente: alcuni Usticesi ospitano i politici nelle loro case e ne subiscono l’influenza. I giovani sono affascinati dalle intelligenze e le ragazze incontrano amori non contestati dai familiari.
    Questa mostra si propone di recuperare alla memoria collettiva e di restituire alle giovani generazioni alcuni frammenti di una pagina importante della nostra storia locale e nazionale, com’è, appunto, quella del confino di polizia dell’epoca fascista: una vicenda contrassegnata da forti passioni e da grandi ideali e che può anche essere il racconto di tante vite spezzate solo per affermare un diritto, diremmo quasi sacro, qual è quello della libertà di pensiero.
    Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dai protagonisti di quella singolare vicenda, pur nella loro incompletezza, ci permettono di conoscere meglio, attraverso una ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria a Ustica negli anni Venti, nonché alcuni aspetti del contesto ‘fisico’ e sociale isolano in cui essa si venne ad inserire. Un microcosmo, cioè, che era, in quegli anni, improvvisamente diventato quella sorta di laboratorio politico e culturale. Vengono riproposti i volti, le testimonianze e, più in generale, la particolare e intensa esperienza, politica e umana insieme, che i documenti a nostra disposizione hanno reso possibile. Uomini e donne, quelli del confino antifascista e delle carceri del regime, molti dei quali riverseranno unitariamente il loro straordinario patrimonio politico e ideale, maturato anche attraverso l’esperienza narrata dalla mostra, nella lotta di Liberazione e nella vita dell’Italia repubblicana.

    Mario Genco, Il “museo” delle storie quotidiane

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