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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Emeroteca Ustica

La Gita del Club Alpino Siciliano

La Gita del Club Alpino Siciliano

Il 16 luglio 1922 il Club Alpino Siciliano organizzò una giornata nell’Isola di Ustica con il piroscafo Cariddi della Società Sicilia appositamente noleggiato. I gitanti, in numero di circa 250, vennero festosamente accolti dal Sindaco Sig. Giuseppe Battifora e dagli isolani tutti. Di questo avvenimento, purtroppo, rimane solo traccia in questo inserto tratto da “L’Illustrazione Italiana”, in quanto la documentazione originale è andata perduta a causa del bombardamento aereo della città di Palermo del 1943: l'edificio che ospitava la sezione del CAI andò completamente distrutto con la conseguente perdita di tutto l'archivio e della memoria storica della sezione costituita nel 1877.

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News

  • Mostra sul confino a Roma

    LA NOSTRA MOSTRA SUL CONFINO POLITICO ESPOSTA A ROMA 6-24 sett 2019

    Mostra sul confino a Roma

    Dopo il successo di Bruxelles e a seguito dell'invito dell'Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Roma che ringraziamo per l'opportunità, dal 6 al 24 settembre a Roma, nella Casa della Memoria e della Storia, Via San Francesco di Sales n.5, sarà allestita la mostra Il confino politico a Ustica nel 1926-1927 "Immotus nec iners".

    L’inaugurazione si terrà il 6 settembre alle h. 17,30. Interverrà il Presidente Onorario del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica Vito Ailara.

    Si ringrazia l’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma che ha messo a disposizione la sede e l'Istituzione Biblioteche di Roma.

    La mostra, curata da Vito Ailara e da Massimo Caserta, è stata realizzata dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica.

Mostre

  • I confinati:

    Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

    I confinati:

    Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

    Grazie alla collaborazione fra l’Istituto Storico della Resistenza di Parma e il nostro Centro Studi, è stato possibile presentare a Ustica dal 21 agosto al 20 settembre 1999 la mostra storico documentaria I confinati: oppositori politici al confino di polizia nell’Italia fascista. Inoltre, in parallelo alla mostra, è stato proiettato il film di Marco Leto La Villeggiatura che racconta l’esperienza del confino politico nelle isole. La mostra, ospitata nel vecchio Municipio, è stata curata da Mario Palazzino, Guido Pisi e Wiliam Gambetta.

    Composta da 20 pannelli con documenti originali e immagini d’epoca proponeva un percorso attraverso le vicende istituzionali, politiche e umane che hanno caratterizzato la vicenda degli antifascisti inviati al confino fra il 1926 ed il 1943. Il fascismo affinò la consuetudine dei governi precedenti di utilizzare il domicilio coatto contro gli oppositori politici e, grazie all’ambiguità delle norme e all’amplissima discrezionalità concessa alla Polizia, costruì un meccanismo inesorabile di limitazione della libertà dei propri oppositori. Il domicilio coatto, pena di competenza del potere giudiziario, venne mutato in confino di polizia, una misura preventiva comminata da organi del potere esecutivo non per un reato commesso e provato, ma per una pretesa pericolosità sociale stabilita su informazioni riservate.

    Le nuove leggi di Pubblica Sicurezza, entrate in vigore l’8 novembre 1926, consentivano di assegnare al confino di polizia “coloro che abbiano commesso o manifestato il deliberato proposito di commettere atti diretti a sovvertire violentemente gli ordinamenti nazionali, sociali ed economici costituiti nello Stato o a menomarne la sicurezza ovvero a contrastare od ostacolare l’azione dei poteri dello Stato”. Il codice del 1931 lo estese anche alle “persone designate dalla pubblica voce come pericolose socialmente e per gli ordinamenti politici dello Stato”. Così venne stravolto un consolidato principio di diritto, secondo cui il potere di limitazione della libertà personale spettava al magistrato su basi di fatti provati. La repressione colpì un numero enorme di oppositori e furono emesse 15.470 ordinanze di assegnazione al confino politico e, col Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, in diciassette anni furono giudicati 5.619 antifascisti.

    Di straordinaria efficienza il mantenimento del Casellario Politico Centrale, vera e propria anagrafe del movimento antifascista. La mostra è stata anche occasione per approfondire, proprio ad Ustica che fu sede di una delle prime colonie di confino, le vicende di uomini che, nonostante le continue angherie delle autorità, non smisero mai di pensare e lavorare in maniera collettiva e che costituirono un attacco al sistema poliziesco fascista di valore non inferiore a quello che l’antifascismo riuscì a realizzare dopo l’8 settembre. 

    Per approfondimenti leggere gli articoli:

    • Una mostra sul confino politico, di Mario Palazzino, in “Lettera” n. 2 settembre 1999;
    • Quando la villeggiatura era il confino, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;                      
    • Il film ’La Villeggiatura’ di Marco Leto, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;           
    • Schede di confinati politici a Ustica, di Vito Ailara, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004.
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