Si tratta di un toponimo non molto conosciuto in cui termine “cala” è utilizzato impropriamente in quanto si tratta in realtà di una insenatura in prossimità di Capo Falconiera.

Il primo a segnalare il toponimo Cala del Cannone è il Tranchina che nella sua storia di Ustica narra che in prossimità di Cala Falconiera un lancione «si ruppe e vi lasciò un cannone».

Nel mezzo dell'insenatura, a circa 20 metri dalla riva e alla profondità di 18 metri,

fu rinvenuto un cannone borbonico in bronzo. Tale cannone è stato collocato alla Rocca della Falconiera e riporta a rilievo sul fusto l'anno 1780 un’ancora (logo della Marina borbonica).

Era situato nel mezzo dell’insenatura Il cannone fu portato in superficie nel 1956 per iniziativa di Ercole Gargano e grazie all'opera (in apnea) di Camillo Padovani e all'ausilio del motoveliero di legno San Giuseppe di proprietà della famiglia Pitruzzella.