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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Filmati isola di Ustica

2013

Didattica: il vulcano

2013

Didattica alle Scuole Elementari: il vulcano

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News

  • CENTO E PIU' PAROLE PER RACCONTARE USTICA

    CENTO E PIU' PAROLE PER RACCONTARE USTICA

    Cento e più parole per raccontare Ustica è il titolo dell’incontro e della mostra che si terranno a Ustica martedì 28 luglio alle 22.00 presso la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica in via Refugio.

    Il progetto riguarda la collaborazione instaurata tra il Corso di Laurea Magistrale in Design e Cultura del Territorio e il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, sviluppatasi all’interno del Laboratorio di Visual e Graphic Design + Grafica interattiva per il Web (corso integrato) nel corso dei due ultimi anni accademici e che ha coinvolto gli studenti della laurea magistrale, impegnati a lavorare sui diversi aspetti che compongono il microcosmo Ustica.

    Il nuovo Corso di Laurea Magistrale, inaugurato nel 2018, ha impresso nel nome la sua finalità che è quella di intervenire sul territorio ricco di diversi e stratificati patrimoni (storico, archeologico, culturale, naturalistico, enogastronomico,…) con gli strumenti del design, che è anch’essa una disciplina giovane ma consolidata, al fine di valorizzarlo, innovarlo, fruirlo, nel rispetto del passato e nella convinta costruzione di scenari futuri, sostenibili per luoghi, ambiente, esseri viventi, oggetti. E i progetti sviluppati all’interno del Laboratorio di Visual e Graphic Design + Grafica interattiva per il Web, hanno riguardato alcuni dei tanti aspetti peculiari dell’isola, di maggiore o minore rilievo, al fine di conoscerli e tradurli in un sistema grafico, adoperando gli strumenti della disciplina progettuale per sviluppare artefatti di identità visiva, di grafica editoriale, di infografica, di grafica interattiva. Questi insieme vanno a comporre una sorta di archivio digitale che, come un grande contenitore diviso per temi e macro-aree, conterrà parole ed elenchi di parole, ognuna delle quali racconterà dell’isola una storia, un personaggio, un oggetto, un aspetto del suo passato,... Un archivio digitale composto da frammenti significativi della storia ricca e composita di Ustica che potrà essere implementato nel tempo da ulteriori ricerche e studi esattamente nello spirito che ha sempre guidato il Centro Studi, impegnato nella conoscenza e nella divulgazione dei tanti patrimoni di cui l’isola è custode.

    Il progetto Cento e più parole per raccontare Ustica vuole fare conoscere all’esterno ma anche ai suoi cittadini la ricchezza del patrimonio umano, naturale, storico, paesaggistico, in un modo meno convenzionale e realmente partecipativo come quello messo in atto da un insolito e interattivo archivio digitale.

    All’incontro parteciperanno: Nicola Longo, Presidente Centro Studi; Vito Ailara, Presidente onorario Centro Studi; Maria Grazia Barraco, Consiglio Direttivo Centro Studi; V.M. Viviana Trapani, Coordinatore Corso di Laurea magistrale in Design e Cultura del Territorio; Cinzia Ferrara, Docente Laboratorio di graphic e visual design, Cdlm in Design e Cultura del Territorio, gli studenti della Laurea Magistrale in Design e Cultura del Territorio.

    Alla mostra saranno esposti i progetti realizzati nel corso dei due Laboratori dagli studenti della Laurea Magistrale in Design e Cultura del Territorio.

    L’incontro e la mostra sono curati e organizzati dal Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica e dal Cdlm in Design e Cultura del Territorio, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Palermo.

     

     

     

     

     

Mostre

  • I confinati:

    Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

    I confinati:

    Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

    Grazie alla collaborazione fra l’Istituto Storico della Resistenza di Parma e il nostro Centro Studi, è stato possibile presentare a Ustica dal 21 agosto al 20 settembre 1999 la mostra storico documentaria I confinati: oppositori politici al confino di polizia nell’Italia fascista. Inoltre, in parallelo alla mostra, è stato proiettato il film di Marco Leto La Villeggiatura che racconta l’esperienza del confino politico nelle isole. La mostra, ospitata nel vecchio Municipio, è stata curata da Mario Palazzino, Guido Pisi e Wiliam Gambetta.

    Composta da 20 pannelli con documenti originali e immagini d’epoca proponeva un percorso attraverso le vicende istituzionali, politiche e umane che hanno caratterizzato la vicenda degli antifascisti inviati al confino fra il 1926 ed il 1943. Il fascismo affinò la consuetudine dei governi precedenti di utilizzare il domicilio coatto contro gli oppositori politici e, grazie all’ambiguità delle norme e all’amplissima discrezionalità concessa alla Polizia, costruì un meccanismo inesorabile di limitazione della libertà dei propri oppositori. Il domicilio coatto, pena di competenza del potere giudiziario, venne mutato in confino di polizia, una misura preventiva comminata da organi del potere esecutivo non per un reato commesso e provato, ma per una pretesa pericolosità sociale stabilita su informazioni riservate.

    Le nuove leggi di Pubblica Sicurezza, entrate in vigore l’8 novembre 1926, consentivano di assegnare al confino di polizia “coloro che abbiano commesso o manifestato il deliberato proposito di commettere atti diretti a sovvertire violentemente gli ordinamenti nazionali, sociali ed economici costituiti nello Stato o a menomarne la sicurezza ovvero a contrastare od ostacolare l’azione dei poteri dello Stato”. Il codice del 1931 lo estese anche alle “persone designate dalla pubblica voce come pericolose socialmente e per gli ordinamenti politici dello Stato”. Così venne stravolto un consolidato principio di diritto, secondo cui il potere di limitazione della libertà personale spettava al magistrato su basi di fatti provati. La repressione colpì un numero enorme di oppositori e furono emesse 15.470 ordinanze di assegnazione al confino politico e, col Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, in diciassette anni furono giudicati 5.619 antifascisti.

    Di straordinaria efficienza il mantenimento del Casellario Politico Centrale, vera e propria anagrafe del movimento antifascista. La mostra è stata anche occasione per approfondire, proprio ad Ustica che fu sede di una delle prime colonie di confino, le vicende di uomini che, nonostante le continue angherie delle autorità, non smisero mai di pensare e lavorare in maniera collettiva e che costituirono un attacco al sistema poliziesco fascista di valore non inferiore a quello che l’antifascismo riuscì a realizzare dopo l’8 settembre. 

    Per approfondimenti leggere gli articoli:

    • Una mostra sul confino politico, di Mario Palazzino, in “Lettera” n. 2 settembre 1999;
    • Quando la villeggiatura era il confino, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;                      
    • Il film ’La Villeggiatura’ di Marco Leto, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;           
    • Schede di confinati politici a Ustica, di Vito Ailara, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004.
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