Il programma del mese di Ottobre 2015 del Centro prevede a totale copertura quattro “mercoledì” con proposte a temi vari di grande interesse naturalistico, storico ed archeologico dedicate ai residenti, agli operatori turistici e sopratutto ai “giovani di ieri” nonché in generale a quanti hanno voglia di conoscere la nostra bella isola. Tempo permettendo, il primo appuntamento è per oggi quando ad un gruppo di signore anziane che non la conoscono sarà data l'opportunità di visitare la struttura dell'Ailanto, punto di osservazione privilegiato per quindi osservare e relazionare su dettagli di natura geologica (la Falconiera è l'ultimo vulcano attivo), archeologica (vi era un villaggio del medio bronzo), storica (vi sbarcarono i corsari la notte dell'8 Settembre 1762), agricola (come la Falconiera era coltivata un tempo) e botanica ( le piante sopravvissute e le nuove). Partenza prevista alle ore 15,00 dalla sede del Centro Studi. Il percorso sarà coordinato da Giacomo Lo Schiavo, Vito Ailara, Liliana Rando e Verbena Cendron.
Mostra allestita nel 2005 in una suggestiva stradina del centro storico con originali di cartoline ed album
Ustica com'era
La mostra è stata allestita nel 2005 in una suggestiva stradina del centro storico presso un albergo dell’isola. Nelle sale interne dell’albergo originali di cartoline, album e raccolta di francobolli. Madrina Maria Bertucci Compagno, una nativa di Ustica emigrata a New Orleans da dove ha portato molte vecchie cartoline degli anni Venti e Trenta gelosamente conservate per ottanta anni dal suocero lì emigrato nel 1929.
Le venticinque cartoline esposte raccontano Ustica tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del secolo ventesimo. Sono un estratto di una selezione più ampia che il Centro Studi nello stesso anno ha pubblicato nella collana Le Ossidiane il volume di Giuseppe Giacino e Vito Ailara, L’Isola in viaggio... Una storia di Ustica raccontata da cartoline.
Ne è uscito un quadro ricco di informazioni su un periodo storico segnato da avvenimenti di grande rilievo per l’Italia e di profonde trasformazioni per l’Europa. La mostra è introdotta da una cartolina celebrativa dell’inaugurazione del 1899 del monumento al capitano Vito Longo, usticese, Medaglia d’argento al valor militare, caduto a Dogali nel 1877 durante la prima guerra coloniale d’Abissinia.
Seguono tre vedute dell’antico centro abitato ed un gruppo di cartoline che narrano al mondo esterno, com’era uso in quell’epoca, gli eventi più significativi della vita isolana: una veduta del 1919 della piazza con il calzolaio che lavora al banchetto sul selciato, un papà che porta a spasso un gruppo di bimbi ed i primi turisti che posano, per una foto ricordo, aggrappati al Monumento davanti la Chiesa; l’arrivo festeggiatissimo del nuovo piroscafo Ustica del 1912 e lo sbarco dei passeggeri sulla spiaggia narrano di una lunga sofferenza della popolazione per i collegamenti allora molto precari; quattro cartoline sono dedicate alla narrazione di un evento triste come la deportazione nell’isola dei libici del 1911. Una foto del 1916 ritrae le autorità dell’isola con alcuni notabili della resistenza libica; altre dodici cartoline raccontano gli anni del Fascismo: una festa di San Bartolomeo Patrono dell’isola, l’inaugurazione del primo Molo Barresi poi distrutto da un temporale con delusione della popolazione, l’arrivo del gagliardetto fascista nel 1924, lo sbarco sulla banchina nuova del 1928, le sfilate di giovani fascisti, le gite in motobarca di fanciulle rigorosamente in divisa fascista, la nuova edilizia di rappresentanza dell’Ustica-bene sulla piazza. Chiude la interessante rassegna un plenilunio sul piroscafo Ustica ancorato di notte nella Cala Santa Maria.