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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Marcofilia Ustica

Marcofilia 7

Marcofilia 7

2010-40° anniversario scoperta Villaggio dei faraglioni Bronzo medio

La dedica dell’annullo alla scoperta del Villaggio fortificato dei Faraglioni della Media Età del Bronzo (1400-1200 a.C.) è appropriata. Il villaggio, infatti, è uno dei monumenti più significativi tra quelli della stessa epoca scoperti nel Mediterraneo. Gli scavi hanno restituito in situ moltissimo vasellame dato che il villaggio è stato abbandonato repentinamente dai suoi abitanti per motivi ignoti. Ubicato nel margine nord orientale dell’isola, oggi occupa una superficie di 7000 mq, ma doveva estendersi sino al vicino faraglione della Colombaia.

La cartolina, con impostazione liberty, rappresenta due riquadri circolari con decorazioni floreali con la veduta della Colombaia e del Mulino a vento, quest’ultima con in primo piano il rione Borgo San Francesco e la Torre S. Maria.

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Marcofilia 14

Marcofilia 14

2016-90 anni primo arrivo confinati politici antifascisti

Gramsci giunse a Ustica, il 7 dicembre 1926, appena dodici giorni dall’entrata in vigore del confino politico e vi troverà solo « quattro amici». Il 9 successivo li raggiungerà Amadeo Bordiga e poi, via via, una sequela di catene. Transiteranno per l’isola circa 600 confinati politici, facendone una «selva di campanili». Tra lo stupore degli isolani e l’insicurezza degli agenti di polizia i confinati politici impiantarono una scuola e poi organizzarono la vita sociale: biblioteca pubblica, mense, spacci, attività sportive (calcio, bocce, water-polo), assistenza nella prima sistemazione ed altro. Per gli antifascisti avviati «all’isola», il confino finì con l’essere anche un’esperienza costruttiva. La convivenza forzata fra persone di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che forse non si sarebbero mai neppure incontrate, finirà con il porre le basi della grande alleanza antifascista, che porterà alla Liberazione e alla costruzione costituzionale della Repubblica italiana.

Con l’annullo postale e l’edizione di una cartolina rievocativa (un gruppo di oltre 100 confinati politici a Ustica) -ma anche con altre iniziative- il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica ha inteso contribuire al recupero della memoria di una pagina importante della storia locale e nazionale, com’è appunto quella del confino di polizia dell’epoca fascista, troppo spesso dimenticata o, più gravemente, distorta da versioni di matrice revisionistica.

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Marcofilia 1

Marcofilia 1

2005-L'Isola in viaggio… Una storia di Ustica raccontata da cartoline

La serie di annulli speciali L’isola in viaggio… Una storia di Ustica raccontata da cartoline, avviata nel 2005, prende il titolo dal volume pubblicato dal nostro Centro Studi nella collana Le Ossidiane. L’annullo speciale viene celebrato ogni anno il 23 agosto, vigilia della festa del santo Patrono, con un servizio postale temporaneo nella piazza del paesino. Il disegno della torre borbonica riprodotto nel primo timbro ricorda dell’ultima colonizzazione dell’isola avviate dai Borbone nel 1763. La torre, infatti, è la prima delle opere di fortificazione realizzata a difesa dai corsari barbareschi.

All’annullo speciale, destinato ad alimentare il collezionismo degli appassionati di marcofilia, sin dalla sua prima edizione è stata affiancata la ristampa di una cartolina antica. La prima a essere riprodotta è quella viaggiata il 7 aprile 1933 e dedicata, appunto, alla festa del Patrono.

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Marcofilia 2

Marcofilia 2

2006-Origine vulcanica di Ustica

L’annullo del 2006 è stata dedicato all’origine vulcanica dell’isola simboleggiata nell’impronta. Ustica, infatti, è la parte emersa di un cono vulcanico che si sviluppa in ambiente sottomarino alla profondità di oltre 2.000 metri nel fondo del Tirreno. L’emersione è avvenuta circa un milione di anni. La collina della Falconiera è quel che resta dell’ultima attività vulcanica di 130.000 anni fa. La collina più alta dell’isola è Monte Guardia dei Turchi con m 248 slm.

La cartolina riedita per l’occasione ricorda il viaggio inaugurale del vaporetto Ustica, 350 tsl, il primo appositamente costruito nel 1912 dalla società Sicania per collegare l’isola a Palermo. Il collegamento dell’isola ebbe frequenza settimanale solo dal 20 luglio 1884; dal 2 novembre 1893 il servizio diverrà bisettimanale e venne garantito da una imbarcazione di 109 tsl; diverrà quadrisettimanale con l’arrivo dell’Ustica il 22 agosto 1912.

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Marcofilia 13

Marcofilia 13

2015-Bicentenario insediamento primo Parroco usticese (1815-2015)

L’annullo ricorda il bicentenario dell’insediamento del primo Parroco usticese avvenuto nel 1815. La cura delle anime era stata affidata prima a sacerdoti diocesani e poi ai Cappuccini che servirono la Chiesa di Ustica dal 1772 al 1815. Grazie anche alla loro opera molti giovani usticesi vennero avviati al Seminario di Palermo e ordinati sacerdoti. Cresciuti in numero e maturità, i preti nativi aspirarono alla conduzione della chiesa locale che venne loro concessa dal re con decreto del 6 dicembre 1814. Primo Parroco usticese fu Don Salvatore Calderaro, nominato il 12 giugno 1815. L’insediamento di preti usticesi è un’ulteriore conferma della conseguita maturità della giovane comunità isolana, ormai autonoma nella gestione amministrativa e ora anche nella direzione delle anime.

La cartolina, anch’essa proveniente dall’album Di Benedetto, ritrae la chiesa con la facciata a stucco lucido, così come fu realizzata nel 1862.

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Marcofilia 3

Marcofilia 3

2007-750° dell’Unione del Monastero di Ustica con l’Abbazia Casamari (1257-2007)

Nel 2007 sono state utilizzate due impronte. La prima rappresenta la chiesetta riedificata nel 1763 sulle vestigia della chiesa Santa Maria eretta nel XII sec da monaci. Nel 1257 i monaci di Ustica chiesero e ottennero di unirsi con l’Abbazia di Casamari per averne protezione e rinnovamento spirituale. L’Unione venne convalidata da Papa Alessandro IV con bolla del 9 gennaio 1257.

La cartolina ristampata per l’occasione riproduce una veduta di primo Novecento della cala Santa Maria. L’evento eccezionale di due vapori all’ancora è dovuto a un viaggio promozionale di nuove navi varate dalla compagnia Navigazione Generale Italiana nata dalla fusione delle compagnie Ignazio & Vincenzo Florio di Palermo e Raffaele Rubattino di Genova.

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Marcofilia 12

Marcofilia 12

2014-110° anniversario miracolo del ciclone e istituzione festa di San Bartolicchio (1904-2014)

L’annullo ha ricordato il 110° anniversario dell’istituzione della festa campestre di San Bartolicchio. La festa venne istituita per iniziativa popolare nel 1904 in segno di ringraziamento al santo Patrono che aveva protetto l’isola e i suoi abitanti dal ciclone che il 23 settembre di quell’anno aveva investito le contrade dell’Oliastrello e dello Spalmatore senza provocare vittime.

Nell’occasione all’Oliastrello venne eretta la cappella dedicata al santo denominata di San Bartolicchio (diminuitivo di San Bartolomeo) e da allora ogni anno nella ricorrenza del 23 settembre viene celebrata novena, processione e Messa con musica e giochi d’artificio.

Nel 1980 la Cappella fu abbellita dall’artista Giovanni De Simone con un dipinto su ceramica evocante la vicenda del fortunale e l’intervento del Santo Patrono, riprodotto nella cartolina edita per l’occasione.

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Marcofilia 4

Marcofilia 4

2007-10° anniversario costituzione del Centro Studi (1997-2007)

La seconda impronta del 2007 celebra il 10° anniversario della costituzione del Centro Studi avvenuta con atto pubblico il 2 agosto del 1997.

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Marcofilia 11

Marcofilia 11

2013-250° anniversario colonizzazione isola di Ustica (1763-2013)

L’annullo commemora il 250° anniversario della colonizzazione di Ustica avvenuta nel 1763 per iniziativa dei Borbone. L’isola, disabitata dalla seconda metà del XIV secolo, era diventata covo dei corsari costituendo un grave pericolo per il traffico marittimo nel Tirreno. L’iniziativa governativa, molto ben studiata e ben condotta, è perfettamente riuscita, tant’è che appena otto anni dopo la comunità venne riconosciuta Universitas civium, ossia Comune, e poté eleggere il suo sindaco e il suo Decurionato.

La cartolina riproduce il centro abitato costruito ex novo nella sella tra la Falconiera e le colline centrali dell’isola.

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Marcofilia 5

Marcofilia 5

2008.80° anniversario della costruzione del primo molo (1928-2008)

L’annullo ricorda la costruzione del primo molo, un evento auspicato dagli Usticesi per lunghi anni. Il molo sostituì un precario “pontile di legno” mobile (un piano inclinato su due ruote di carro) ed era difeso da un frangi flusso che avrebbe dovuto riparare dai marosi le poche barche degli isolani. Il finanziamento era stato promesso dal re quando, nel 1906, visitò l’isola colpita dal terremoto. L’opera iniziata nel 1915 venne ultimata nel 1928, ma il molo foraneo fu subito distrutto da un temporale e del molo rimase solo un piccolo troncone, funzionale alle esigenze dell’isola sino al 1963, e la strada d’accesso, detta Rotonda.

L’antica cartolina ristampata raffigura, appunto, il molo prima che fosse distrutto.

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Marcofilia 10

Marcofilia 10

2012-1° giorno emissione francobollo Ustica

L’annullo è stato celebrato il 19 luglio 1962, primo giorno di emissione del francobollo. L’impronta riproduce l’immagine impressa nel francobollo. Il francobollo della serie turistica formato mm 48x40, autoadesivo, riproduce la veduta di Cala Santa Maria dominata dalla torre di Santa Maria e di parte del centro urbano d’impianto settecentesco. L’isola è stata scelta perché sede della prima Riserva marina d’Italia.

Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, promotore con il Comune dell’iniziativa, ha celebrato l’evento anche con l’edizione in 500 copie di una cartolina con il proprio logo.

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Marcofilia 9

Marcofilia 9

2012-250° Anniversario sbarco dei corsari a Ustica

L’annullo ricorda una pagina molto triste della storia usticese, lo sbarco dei corsari della notte dell’8 settembre 1762. I corsari sorpresero nel sonno e trassero in schiavitù a Tunisi un gruppo di liparoti che, non autorizzati, avevano preso possesso dell’isola prima che fosse organizzata la difesa dell’isola. Erani giunti sull’isola l’anno precedente e già avevano più volte rintuzzato numerosi precedenti attacchi dei maghrebini.

La cartolina riproduce un dipinto nel quale è raffigurato l’evento nello stile dei cartelli dell’opera dei pupi e dei carretti siciliani.

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Marcofilia 6

Marcofilia 6

2009-Usticesi in America. San Bartolomeo Apostolo society of New Orlans (1879-2009)

L’annullo celebra il 130° della fondazione della Congregazione San Bartolomeo Apostolo di New Orleans fondata da emigranti usticesi. Una Associazione tra le prime fondate da italiani negli Stati Uniti. L’annullo vuole essere un omaggio alla vasta comunità di oriundi che in terra d’America vive da 150 anni e che ancora oggi mantiene il legame con l’isola.

La cartolina abbinata risale ai primi del ‘900. Il vapore e la grande bandiera al vento con lo stemma sabaudo richiama con forza l’emigrazione, una piaga che ha colpito l’isola più volte. La prima emigrazione è avvenuta nel 1801 verso la Sardegna; altra, poco dopo, verso Napoli; nel 1843 un gran numero di famiglia emigrarono verso Lampedusa; nel 1850 verso Porto Palo; fine ‘800-primi ‘900 verso la Tunisia e l’Algeria; negli anni Trenta del ‘900 per la Libia; nel 1956 verso l’Australia; negli anni Sessanta del ‘900 verso il Nord Italia e l’Europa. L’emigrazione più massiccia fu però verso gli Stati Uniti ed in particolare verso New Orleans e verso la California. Essa assunse la dimensione di un esodo dopo l’Unità d’Italia e per tutta la seconda metà del’Ottocento.

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Marcofilia 8

Marcofilia 8

2011-150° anniversario ufficio postale di Ustica 1861-2011

L’impronta riproduce l’annullo numerale tondo a barre in uso nei primi anni dell’Unità d’Italia e vuole ricordare l’apertura sull’isola del primo ufficio postale disposta dalla Direzione Compartimentale di Palermo con circolare del 26 agosto 1861.

La cartolina, tratta dalla raccolta Di Benedetto depositata nella Biblioteca Comunale di Palermo, ritrae la cala Santa Maria, spoglia di banchine, con barche a vela alla fonda. Era appunto una barca a vela della compagnia Florio che nel 1861 assicurava i collegamenti e il servizio postale. Nel periodo precedente il servizio era assicurato dallo scifazzo di padron Calderaro.

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News

  • INAUGURAZIONE MOSTRA CONFINO A SIENA

      Inaugurazione mostra del 16.01.2020 a Siena 

    INAUGURAZIONE MOSTRA CONFINO A SIENA

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    La mostra del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica "Il Confino Politico a Ustica nel 1926-1927 "Immotus nec iners", realizzata su progetto e ricerche di Vito Ailara e Massimo Caserta, continua il suo percorso e approda a Siena.
    La mostra è stata inaugurata dal nostro Presidente Onorario Vito Ailara nelle sale museali delle Stanze della Memoria su richiesta dell'Istituto Storico della Resistenza Senese e dell'Età Contemporanea.
    La mostra rimarrà esposta fino al 3 aprile 2020 e sarà visitabile negli orari di apertura del Museo, il martedì dalle 9.00 alle 13.00; mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30; giovedì dalle 11.00 alle 16.00.
     
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Mostre

  • Andar per Ustica

    Le ricerche condotte dal Centro Studi nel suo decennio di attività

    Andar per Ustica

    Le ricerche condotte dal Centro Studi nel suo decennio di attività hanno consentito di disporre di numerose fotografie e cartoline oltre che di informazioni d’archivio sui collegamenti dell’isola con la “terraferma”, come veniva (ed ancora viene) chiamata la Sicilia, e Palermo in particolare, nonché sugli approdi nell’isola.

    Navi e approdi sono ovviamente due facce dello stesso problema, connesse nella logica e nella pratica. Per cui entrambi i problemi sono stati una preoccupazione costante degli isolani e dei loro amministratori sin dalla colonizzazione del 1763. C’è da aggiungere che i mezzi di collegamento hanno avuto una evoluzione più rapida rispetto agli approdi. E ciò non solo perché la realizzazione degli approdi ha un costo maggiore rispetto a quello dei bastimenti, ma anche perché si è considerato più urgente dare priorità a questi ultimi. Il progetto di colonizzazione dell’isola di Ustica avvenuta nel 1763 non aveva previsto un sistema di collegamenti regolari tra l’isola e Palermo.

    Nei primi anni i collegamenti, svolti da privati, erano finalizzati al trasporto da Palermo di ingegneri e operai addetti alle costruzioni delle fortificazioni, di militari e di funzionari, di derrate alimentari e di materiali da costruzione. Solo per la pozzolana talvolta venne effettuato il trasporto da Napoli. Successivamente, per le cresciute attività commerciali, fu indispensabile garantire la regolarità dei collegamenti e, siccome nessun imprenditore privato mostrò interesse al riguardo, dovette farsene carico lo Stato. Il primo tentativo di un servizio pubblico fu sperimentato nel 1767 obbligando le barche trapanesi autorizzate alla pesca del corallo nelle acque dell’isola a mettere a disposizione del Governatore una barca per il trasporto di dispacci a Palermo. Ma il servizio divenne regolare solo nel 1786, quando il Governo lo sovvenzionò. Capitan Pietro Calderaro, uno dei più assidui trasportatori palermitani che aveva anche preso moglie ad Ustica, assunse il servizio postale assicurando due viaggi al mese col suo schifazzo, la Regia Corriera. Dopo un breve periodo (1830-1835) di impiego di reali lancioni il servizio tornò in mano alla famiglia Calderaro e Salvatore succederà al padre Pietrosi è distinto per le sue azioni di contrasto ai corsari per le quali fu insignito del titolo di Alfiere di Marina. Nel 1856 subentrarono i Florio, che tennero il servizio sino al 1911 impiegando piccoli bastimenti sino al 1906 quando entrò in linea il Napoli di 251 tonnellate.

    La frequenza da bimensile diverrà settimanale nel 1887 e bisettimanale dal 1893. Nel 1912 assume il servizio la società Sicania impiegando il vaporettoUstica con frequenza quadrisettimale. Nel 1954 sarà immessa in linea la M/N Nuova Ustica, 450 tonnellate, che segnerà l’avvio dei servizi moderni, successivamente svolti da navi di maggiore tonnellaggio e da aliscafi. Il problema dell’approdo venne affrontato in un tempo successivo e trovò una soluzione ingegnosa nell’Ottocento: i passeggeri e le merci venivano trasbordati dalla nave, alla fonda in rada, su barche a remi che le si affiancavano. Sulla spiaggia si disponeva di un sistema semplice e ingegnoso per non far bagnare passeggeri e merci: si trattava del pontile di legno, un piano inclinato che dalla spiaggia veniva spinto in mare su due grosse ruote di carretto in modo da far da ponte tra la barca e l’asciutto. Per la sua esposizione a sud, centro nevralgico dei collegamenti fu la Cala Santa Maria, ma, quando imperversava lo scirocco ed il libeccio, lo sbarco di persone e cose avveniva sugli scogli della costa settentrionale.

    La costruzione di un molo fisso poté essere realizzato, dopo insistenti richieste, solo alla fine degli anni Venti, quando venne realizzata la Banchina Barresi nella Cala S. Maria, ma passeggeri e merci continuarono a sbarcare con la barca. L’attracco della nave si rese possibile solo nel 1967 con la costruzione del primo molo; l’altro, sulla costa nord, venne realizzato nel 1985. La mostra racconta le tappe della storia dei collegamenti attraverso documenti e immagini. Alcune di esse sono state raccolte per soci e visitatori in una apposita cartella.

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