Mappa di Ustica, 1770. La carta, ritrovata nella Biblioteca Nazionale di Napoli, è così intestata: « Pianta dell’Isola di Ustica in cui si dimostra la nuova abitazione ed altre fabbriche delineata nel 1770 - Calculandosi [sic] il miglio a raggione [sic] di canne 777 - Scala di canne 400 siciliane». Trattasi della documentazione grafica predisposta con accuratezza dagli ingegneri militari borbonici a corredo del progetto di edificazione del nuovo centro abitato e delle opere di difesa dell’isola avviati con la colonizzazione del 1763. In essa è rappresentata con l’ausilio di una ricca didascalia lo stato dei luoghi: i terreni alberati e quelli coltivabili, il sistema viario che attraversa le contrade dell’Oliastrello e di Tramontana, le cale con l’indicazione dei toponimi e della loro accessibilità, le case vecchie e il mulino a vento in disuso. Particolare attenzione è riservata alla segnalazione di disponibilità di acqua: 8 gorghi (attualmente ne esistono 6), 4 cisterne grandi, le cisterne della Falconiera e la grotta Azzurra («grotta chiamata acqua molto buona». In essa sono anche elencate e rappresentate graficamente le opere realizzate (le due torri, la rocca della Falconiera, la Casa del governatore e gli alloggi per la truppa, la Chiesa e la casa dei Cappellani, i magazzini e la garitta Guardia del Turco, le postazioni armate di cannoni e le «case fabbricate dai Isolani di pietra e fango coperte di paglia», i cosiddetti pagghiari) e quelle da realizzare (buona parte del centro abitato e tre garitte per sei uomini sulla collina centrale e in prossimità dei Faraglioni e di punta Galera.
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