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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Reperti Storici Ustica

Documenti

Popolazione disinta in abitanti e famiglie negli anni 1818 e 1819

Medaglia d'Oro "Giuseppe Favaloro" per meriti scientifici, 1941

Disegno della Chiesa e della Canonica in una lettera del 1770

Orario arrivi e partenze navi per Ustica in un giornale del 1873

Richiesta riduzione canone Ufficio postale di Giuseppe Favaloro

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News

  • 23/07/2015

    Presentazione della guida a Punta Spalmatore

    23/07/2015

    Maria Grazia Barraco, “Mariella” per tutti, architetto, socio fondatore del Centro Studi, specializzata in conservazione dell'architettura storica, ispirandosi alla guida “Ustica” della quale è autrice, accompagnerà idealmente i presenti lungo itinerari interessanti e affascinanti in un intreccio fra natura e storia fatto di strade, vicoli, sentieri, monti, animali, coltivazioni, scogli, insenature, rocce che fanno di Ustica un'isola unica. Per la sua riconosciuta padronanza della materia Mariella può senz'altro fregiarsi della patente di “guida sicura”; chi volesse seguirla potrà farlo venerdì 24 alle ore 22,00; "partenza" dall'Hotel Punta Spalmatore. Ancora un evento cultural-sentimentale, uno dei tanti e vari promossi in questa stagione ad Ustica, al quale varrà la pena di assistere.

    a cura di Mario Oddo

Mostre

  • Ustica prima dell'Uomo

    La storia naturale di Ustica

    Ustica prima dell'Uomo

    Il Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, nel biennio 2014-2015, ha voluto offrire un’attrattiva speciale ai suoi visitatori: un exhibit che racconta la nascita e l’evoluzione geo-vulcanologica dell’isola, da quando essa cominciò a formarsi come un monte vulcanico sottomarino nel Mare Tirreno, circa un milione di anni fa, fino al suo rassicurante assetto attuale: edificio vulcanico quiescente da decine di migliaia di anni.

    Allestita nei locali del Municipio antico, nella piazza principale dell’isola (p.za Capitano V. Longo), la mostra, intitolata Ustica prima dell’Uomo, si compone di pannelli, bacheche con campioni e reperti, postazioni multimediali e strumenti che accompagnano il visitatore attraverso i principali eventi geo-vulcanologici dell’isola.

    Seguendo la “freccia del tempo”, da una postazione all’altra, il visitatore può assistere idealmente all’apertura delle profonde fratture crostali da cui, un milione di anni fa, risalì il magma che cominciò a edificare l’apparato vulcanico usticese.

    Poi, circa mezzo milione di anni fa, ecco l’affacciarsi sopra le acque del primo cratere e il successivo attivarsi di numerosi centri eruttivi, alcuni caratterizzati da attività effusiva, simili all’odierno Etna, altri da intensa attività esplosiva. Infine, la successione delle invasioni e regressioni marine che, nel corso degli ultimi 350.000 anni, ha modellato l’isola, ricoprendo molte delle antiche formazioni vulcaniche e colate laviche con spessi depositi sedimentari e formando i caratteristici “terrazzi marini”.

    La mostra prende le mosse da un ‘Piano dell’offerta formativa’ (Pof), che io stesso ho realizzato per conto del Centro Studi presso l’Istituto scolastico comprensivo di Ustica, nel corso dell’anno scolastico 2012-2013, con l’obiettivo di trasferire agli studenti la consapevolezza del valore naturalistico della loro isola. Successivamente, grazie all’interesse suscitato dall’iniziativa presso istituzioni locali e nazionali: il Comune di Ustica, l’InGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) e l’Università di Palermo, il programma si è trasformato in una mostra che ha avuto il suo battesimo pubblico presso i locali del Museo geologico universitario Gemmellaro di Palermo. Infine, il 16 aprile 2014 la mostra è stata inaugurata nei locali del Municipio antico di Ustica (Sede del Centro Studi), dov’è tuttora fruibile a vantaggio di ricercatori, studenti e turisti che frequentano l’isola sia per scopi di studio che di svago. In un prossimo futuro, grazie a una convenzione fra il Comune di Ustica, il Centro Studi e l’Istituto nazionale dei geofisica e Vulcanologia, la mostra diventerà il primo nucleo di un Laboratorio-Museo di Scienze della Terra che sarà ospitato nei locali storici della rocca della Falconiera, a Ustica.

    Ustica oggi emerge per appena 248 metri sul livello del mare. Ma pochi sanno che sotto questa vetta, c’è un monte vulcanico sottomarino alto più di 2.000 metri, le cui strutture geologiche sono da poco state cartografate grazie alle moderne tecniche di scansione sonar. L’isola è oggetto di studio da parte di ricercatori da tutto il mondo perché rappresenta una singolarità vulcanologica.
    Infatti, nel contesto del Basso Tirreno, caratterizzato dal vulcanismo da subduzione delle isole Eolie, Ustica è l’unico vulcano emerso nato da un plume di magma risalito dalle profondità del mantello terrestre, in seguito al processo di apertura del Mar Tirreno e alla creazione di profonde fratture crostali.

    Tutti gli altri “fratelli di Ustica” aventi analoga origine sono rimasti, infatti, dei vulcani sottomarini.
    La mostra Ustica prima dell’uomo è onorata di avere una finestra di richiamo sul «Corriere della Sera» online, all’indirizzo: http://www.corriere.it/foto-gallery/scienze_e_tecnologie/14_maggio_28/ustica-com-era-prima-dell-arrivo-delluomo-d4f9a512-e667-11e3-b776-3f9b9706b923.shtml

     

    approfondimenti:

    Stefano Gresta, il catalogo della mostra geo-vulcanologica

    MO Ustica prima delluomo 2

    MO Ustica prima delluomo 3

    MO Ustica prima delluomo 6

     

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