Foto Storia di Ustica
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Il programma delle attività del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica già programmate unitamente alle attività organizzate dal Centro Studi all'interno della manifestazione LibroFest:
13 agosto h. 22.00
Presentazione di Lettera.
Interverranno il Direttore di Lettera e gli autori
Appuntamento sulla terrazza della sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica-APS via Refugio.
Coordinamento: Maria Grazia Barraco e Vito Ailara
17 agosto h. 17.00
Assemblea dei soci: Prima convocazione h. 17.00; Seconda convocazione h. 17.30
c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica-APS via Refugio.
18 agosto h. 9.30
In fondo al mar... Seawatching con la biologa marina Annalisa Patania riservato ai bambini tra gli 8 e 11 anni.
Appuntamento a Cala Sidoti. I bambini muniti di maschera dovranno essere accompagnati dai genitori. Occorre prenotare contattando il 339.2669707
Coordinamento: Annalisa Patania
18 agosto h. 22.00
Osservando il Cielo. Serata astronomica condotta da Franco Foresta Martin. Quest'anno il picco massimo di apparizioni di stelle cadenti coinciderà con la luna piena limitando l'osservazione delle scie luminose, si potrà guardare l'ultimo Quarto di Luna e il pianeta Giove con i suoi satelliti. La location è ancora da definire quindi per maggiori informazioni contattare Maria Grazia Barraco al 3396614453.
Coordinamento: Maria Grazia Barraco
22 agosto h. 22.00
Videoproiezione del documentario: “La nave romana di Ustica”.
Presentazione a cura di Tatiana Geloso e Alessandro Gallo. Appuntamento sulla terrazza della sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica-APS via Refugio.
Coordinamento: Annalisa Patania e Giacomo Lo Schiavo.
23 agosto h. 10.00
L'Arco San Paolo. Annullo postale speciale Piazza Capitano Vito
Longo. Sarà possibile ritirare la cartolina e richiedere l'annullo speciale dalle h.10.00 alle h.16.00.
Coordinamento: Gaetano Argento, Giulio Calderaro, Valentina Bertolami e Placido Di Mento.
25 agosto h. 20.45
In casa dei soci Teresa e Giuseppe Di Pasquale tradizionale riunione conviviale riservata ai soci e loro consorti. Come nella tradizione ciascun partecipante è pregato di portare specialità gastronomiche da consumare comunitariamente. Intrattenimento amichevole discutendo del futuro del Centro.
26 agosto h. 18.30
Presentazione del libro “Nel mare di Ustica: vita e ambienti tra coste e fondali".
Incontro con le autrici Annalisa Patania e Tiziana Dieli interverrà Maria Cristina Gambi. Appuntamento sulla terrazza della sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica-APS via Refugio.
Coordinamento: Annalisa Patania.
Il confino politico a Ustica nel 1926-27 "Immotus nec iners"
Tra i confinati comuni inviati sull’isola sin dalla sua colonizzazione del 1763 erano sempre stati presenti i “politici”: i nemici dei re e i contestatori degli aumenti delle tasse del periodo borbonico, i patrioti del Risorgimento, i renitenti alla leva del nuovo stato unitario, gli anarchici di fine Ottocento, gli oppositori delle guerre coloniali, i deportati libici.
Fino al 1926 i politici, rispetto ai coatti comuni, costituivano una minoranza ma con l’approvazione delle leggi “fascistissime” emanate quell’anno la loro presenza diventerà più consistente sino a soppiantare quella dei confinati comuni. Ne transiteranno circa 600, facendone una «selva di campanili».
Il tentativo di emarginazione e di “espulsione” dalla società attiva voluto dal regime attraverso il confino finì però per essere occasione di incontro, discussione e confronto fra i politici di ogni ideologia ed estrazione sociale, una vera e propria convention dell’opposizione. Il confino fu, infatti, una fondamentale esperienza costruttiva. La convivenza forzata fra persone di cultura, di idee politiche, di classe, di religione diverse, che forse non si sarebbero mai neppure incontrate, finirà, infatti, con il porre le basi della grande alleanza antifascista che, iniziata nelle carceri e nei luoghi di relegazione del regime, contribuì alla crescita dello spirito democratico nel Paese: un vero e proprio laboratorio di formazione politica e civica.
Tra lo stupore degli isolani e l’insicurezza degli agenti di polizia Gramsci e Bordiga, arrivati nei primi del dicembre 1926, impiantano una scuola e poi i confinati politici organizzano la vita sociale: biblioteca pubblica, mense, spacci, attività sportive (calcio, bocce, water-polo), assistenza nella prima sistemazione e altro.
Questo modello di vita confinaria originale e straordinario è un vero controsenso che testimonia quanto il regime abbia sottovalutato le conseguenze della scelta del confino politico: un vero e proprio boomerang, in quanto luogo di aggregazione e di formazione delle coscienze dell’antifascismo. Allorquando, tardivamente, il regime ne prenderà coscienza, inventerà l’esistenza di un complotto a fini eversivi con la complicità di stati stranieri per smantellare la colonia usticese trasferendo i confinati a Ponza e a Lipari, dove alcune di queste iniziative vennero riproposte, anche se queste subiranno eccessi di limitazione e di controllo poliziesco.
Il rapporto della popolazione locale con i confinati politici è eccellente: alcuni Usticesi ospitano i politici nelle loro case e ne subiscono l’influenza. I giovani sono affascinati dalle intelligenze e le ragazze incontrano amori non contestati dai familiari.
Questa mostra si propone di recuperare alla memoria collettiva e di restituire alle giovani generazioni alcuni frammenti di una pagina importante della nostra storia locale e nazionale, com’è, appunto, quella del confino di polizia dell’epoca fascista: una vicenda contrassegnata da forti passioni e da grandi ideali e che può anche essere il racconto di tante vite spezzate solo per affermare un diritto, diremmo quasi sacro, qual è quello della libertà di pensiero.
Le fotografie provenienti da archivi pubblici e privati, i documenti e le testimonianze scritte dai protagonisti di quella singolare vicenda, pur nella loro incompletezza, ci permettono di conoscere meglio, attraverso una ricostruzione cronologica e tematica, i luoghi, i personaggi, gli eventi, i momenti e le atmosfere della vita confinaria a Ustica negli anni Venti, nonché alcuni aspetti del contesto ‘fisico’ e sociale isolano in cui essa si venne ad inserire. Un microcosmo, cioè, che era, in quegli anni, improvvisamente diventato quella sorta di laboratorio politico e culturale. Vengono riproposti i volti, le testimonianze e, più in generale, la particolare e intensa esperienza, politica e umana insieme, che i documenti a nostra disposizione hanno reso possibile. Uomini e donne, quelli del confino antifascista e delle carceri del regime, molti dei quali riverseranno unitariamente il loro straordinario patrimonio politico e ideale, maturato anche attraverso l’esperienza narrata dalla mostra, nella lotta di Liberazione e nella vita dell’Italia repubblicana.
Mario Genco, Il “museo” delle storie quotidiane