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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Bibliografia Toponomastica

Bibliografia toponomastica

Bibliografia toponomastica

Ailara Vito, Un toponimo: Cimitero degli arabi, atti del primo convegno su Gli esiliati libici nel periodo coloniale (Tremiti 28-29 ott 2000), ISIAO –Centro libico per gli studi storici, Roma 2005, pp.163-165

Losacco Ugo, La toponomastica dell'isola di Ustica, in «L'Universo» a. LXII, Istituto Geografico Militare, Firenze, 1982

Losacco Ugo, 1982

 

Losacco Ugo, 1982

Losacco Ugo, La toponomastica dell'isola di Ustica, in «L'Universo» a. LXII, Istituto Geografico Militare, Firenze, 1982.

È un studio sui toponimi dell'isola a cui viene allegato un prospetto dei toponimi riportati nel volume Ustica pubbicato nel 1898 dall'Arciduca Luigi Salvatore d'Asburgo e nelle carte IGM succesive all'unità d'Italia: Rilievo originale dell'Isola di Ustica eseguito dall'ing. Merli nel 1867 alla scala 1:50 000 che contiene 17 toponimi; Quadrante alla scala 1:50000 aggiornato dal Cap. Scoti e dal Ten. Durando nel 1896 che contiene 22 toponimi e che rimase carta ufficiale dell'isola sino al 1958; Tavoletta «Ustica» al 25 000 rilevata con aerofotografie nel 1968 e con rilievo aerofotogrammetrico dl 1970, che contiene 42 toponimi.

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News

  • Mostra Confino presso Istituto Gramsci Siciliano

    Inaugurazione mostra confino  17.10.2019 a Palermo

    Mostra Confino presso Istituto Gramsci Siciliano

     

     

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    Si è inaugurata la mostra "Il Confino Politico a Ustica nel 1926-1927 “Immotus nec iners” presso L'Istituto Gramsci Siciliano ai Cantieri Culturali della Zisa in Via Paolo Gili, 4.

    La mostra, curata da Vito Ailara e da Massimo Caserta ha riscosso notevole successo ed é stata molto apprezzata dalla stampa e dal pubblico nelle sue precedenti esposizioni come Roma e Bruxelles.
    Vi ricordiamo che la mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 14 dicembre, dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 17.00 e venerdì e sabato dalle 9.00 alle 13.00.
    Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni o il catalogo della mostra può scrivere a info@centrostudiustica.it
     
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Mostre

  • I confinati:

    Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

    I confinati:

    Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

    Grazie alla collaborazione fra l’Istituto Storico della Resistenza di Parma e il nostro Centro Studi, è stato possibile presentare a Ustica dal 21 agosto al 20 settembre 1999 la mostra storico documentaria I confinati: oppositori politici al confino di polizia nell’Italia fascista. Inoltre, in parallelo alla mostra, è stato proiettato il film di Marco Leto La Villeggiatura che racconta l’esperienza del confino politico nelle isole. La mostra, ospitata nel vecchio Municipio, è stata curata da Mario Palazzino, Guido Pisi e Wiliam Gambetta.

    Composta da 20 pannelli con documenti originali e immagini d’epoca proponeva un percorso attraverso le vicende istituzionali, politiche e umane che hanno caratterizzato la vicenda degli antifascisti inviati al confino fra il 1926 ed il 1943. Il fascismo affinò la consuetudine dei governi precedenti di utilizzare il domicilio coatto contro gli oppositori politici e, grazie all’ambiguità delle norme e all’amplissima discrezionalità concessa alla Polizia, costruì un meccanismo inesorabile di limitazione della libertà dei propri oppositori. Il domicilio coatto, pena di competenza del potere giudiziario, venne mutato in confino di polizia, una misura preventiva comminata da organi del potere esecutivo non per un reato commesso e provato, ma per una pretesa pericolosità sociale stabilita su informazioni riservate.

    Le nuove leggi di Pubblica Sicurezza, entrate in vigore l’8 novembre 1926, consentivano di assegnare al confino di polizia “coloro che abbiano commesso o manifestato il deliberato proposito di commettere atti diretti a sovvertire violentemente gli ordinamenti nazionali, sociali ed economici costituiti nello Stato o a menomarne la sicurezza ovvero a contrastare od ostacolare l’azione dei poteri dello Stato”. Il codice del 1931 lo estese anche alle “persone designate dalla pubblica voce come pericolose socialmente e per gli ordinamenti politici dello Stato”. Così venne stravolto un consolidato principio di diritto, secondo cui il potere di limitazione della libertà personale spettava al magistrato su basi di fatti provati. La repressione colpì un numero enorme di oppositori e furono emesse 15.470 ordinanze di assegnazione al confino politico e, col Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, in diciassette anni furono giudicati 5.619 antifascisti.

    Di straordinaria efficienza il mantenimento del Casellario Politico Centrale, vera e propria anagrafe del movimento antifascista. La mostra è stata anche occasione per approfondire, proprio ad Ustica che fu sede di una delle prime colonie di confino, le vicende di uomini che, nonostante le continue angherie delle autorità, non smisero mai di pensare e lavorare in maniera collettiva e che costituirono un attacco al sistema poliziesco fascista di valore non inferiore a quello che l’antifascismo riuscì a realizzare dopo l’8 settembre. 

    Per approfondimenti leggere gli articoli:

    • Una mostra sul confino politico, di Mario Palazzino, in “Lettera” n. 2 settembre 1999;
    • Quando la villeggiatura era il confino, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;                      
    • Il film ’La Villeggiatura’ di Marco Leto, di Massimo Caserta, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004;           
    • Schede di confinati politici a Ustica, di Vito Ailara, in “Lettera” n. 15-16 dicembre 2003-aprile 2004.
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