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Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica

Il confino politico a Ustica nel 1926-27

Ustica prima dell'Uomo

La storia naturale di Ustica

L'Isola dei Vulcani

Una raccolta di opere proveniente dal Museo Mormino di Villa Zito

La Pistata delle lenticchie

La mostra fotografica dell’usticese Bruno Campolo

Relegati Libici a Ustica

Una significativa e preziosa mostra documentaria sugli esiliati libici durante il periodo coloniale

I confinati:

Oppositori politici al confino di polizia nell'Italia fascista

Ustica com'era

Mostra allestita nel 2005 in una suggestiva stradina del centro storico con originali di cartoline ed album

Le Carte della Sicilia

Mostra sulla cartografia antica della Sicilia

 

Anni Venti e confinati

Le due giornate di studio dedicate a Nello Rosselli con il convegno Nello Rosselli storico e antifascista

Andar per Ustica

Le ricerche condotte dal Centro Studi nel suo decennio di attività

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News

  • Programma Attività Agosto 2020

    Programma Attività Agosto 2020

    Orario di apertura:  tutti i giorni tranne il giovedì: dalle h. 18,00 alle h. 20,00; Dalle h. 22,00 alle h. 24,00; per gruppi e scolaresche: orari diversi da concordare contattando il cell 339 267 3861

     

    Nel rispetto delle norme covid nel mese di agosto 2020 sono previste le seguenti attività.

    5 agosto 2020 h. 9.30

    In fondo al mar... Seawatching con la biologa marina Annalisa Patania riservato ai bambini tra gli 8 e 11 anni.

    Appuntamento a Cala Sidoti. I bambini muniti di maschera dovranno essere accompagnati dai genitori. Per informazioni e prenotazioni 339.2669707

    Coordinamento: Annalisa Patania

    7 agosto 2020 h. 17.00 

    Assemblea dei soci: Prima convocazione h. 17.00; Seconda convocazione h. 17.30 c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica via Refugio.

    11 agosto 2020 h. 22.00 

    Musica e parole, con Paolo Zarcone e Vito Ailara: Mario e Giaele. Due vite nel secolo breve sostenute da grandi ideali. Appuntamento nella terrazza di pertinenza della sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica. Coordinamento: Vito Ailara.

    13 agosto 2020 h. 18.30 

    Presentazione di Lettera. Interverranno il Direttore di Lettera e gli autori. Appuntamento nella terrazza di pertinenza la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica.

    17 agosto 2020 h. 18.30 

    Presentazione del libro I Florio. Regnanti senza corona di Vincenzo Prestigiacomo. Sarà presente l'autore, interverranno: Vito Ailara e Nicola Longo. Appuntamento c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica via Refugio. In occasione della presentazione del libro verrà allestita una mostra di documenti inediti che sarà visibile fino alle h. 24.00.

    18 agosto 2020 h. 18.00 

    Visita guidata: Casa Florio alla Falconiera: storia, archeologia, geologia, flora.

    Appuntamento c/o l'ingresso di AilantoPark, si consigliano scarpe comode. La visita è riservata ai soci e simpatizzanti del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica. Per chi lo desidera sarà possibile continuare la serata con un'apericena al tramonto c/o Ailanto Park. Il costo è di 15 euro a persona. Le prenotazioni con il versamento della relativa quota devono essere effettuate entro il 16 agosto presso l'Hotel Clelia.

    22 agosto 2020 h. 18.00

    Conferenza: Una questione “spinosa”: ecologia e dintorni del riccio di mare, relatore Francesco Di Trapani c/o la sede del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica via Refugio.

    23 agosto 2020 h. 10.00 

    135° del Faro di Punta Cavazzi, annullo postale speciale e presentazione cartolina celebrativa. Piazza Capitano Vito Longo. Sarà possibile ritirare la cartolina e richiedere l'annullo speciale dalle h. 10.00 alle h. 16.00. Coordinamento: Gaetano Argento, Giulio Calderaro, Valentina Bertolami e Placido Di Mento.

    25 agosto 2020 h. 20.45 

    In casa dei soci Alberto e Clara Sartorio tradizionale riunione conviviale riservata ai soci e loro consorti. Come nella tradizione ciascun partecipante è pregato di portare specialità gastronomiche da consumare comunitariamente. Intrattenimento amichevole discutendo del futuro del Centro.

    31 agosto 2020 h. 17.00

    Passeggiata guidata in Via Del Bosco, partenza da Chiesa Vecchia. Riservata a soci e simpatizzanti. Coordinamento: Annalisa Patania e Giacomo Lo Schiavo.

Mostre

  • La Pistata delle lenticchie

    La mostra fotografica dell’usticese Bruno Campolo

    La Pistata delle lenticchie

    La mostra fotografica La Pistata delle lenticchie è stata esposta a Ustica nei locali del Fosso nel 2001. Autore delle foto è l’usticese Bruno Campolo, che con la sua passione per la fotografia e per la sua isola natia si è reso testimone attento a cogliere gli ultimi documenti della vita contadina, ora in profonda trasformazione tecnica, contribuendo a salvarne la memoria; autori dei testi sono Nicola Longo, socio fondatore del Centro Studi, agronomo usticese, e la figlia Margherita, titolari di un’azienda agricola specializzata nella produzione di lenticchie. I sessantaquattro pannelli della mostra hanno voluto essere un omaggio ed un segno di gratitudine alla civiltà contadina usticese. Con essa si è voluto proporre al pubblico il valore antropologico e culturale di un rapporto speciale tra l’uomo e la terra ed un documento fedele ed efficace per non disperdere nell’oblìo la tecnica di coltivazione della lenticchia di Ustica.

    Nel contempo si è voluto anche dare risalto ad un alimento un tempo fondamentale nella dieta dei nostri contadini e ad un legume molto richiesto nel mercato, ed esportato con successo: un prodotto, quindi, di grande valenza economica per gli isolani. La pistata, operazione conclusiva del ciclo lavorativo della coltivazione del legume, consiste nella frantumazione all'interno dell'aia dei piccoli baccelli e dell'intera pianta ormai essiccata, nonché nella successivaspagghiata al vento per la separazione della paglia dalle lenticchie ed infine nella cirnutacon l'apposito grande setaccio circolare detto crivu. La lenticchia di Ustica (Lens culinaris Medik) è coltivata nell’isola fin dai tempi della sua colonizzazione. Il suo pregio è dovuto alla natura del terreno vulcanico ed alle sue piccolissime dimensioni, oltre che alla tenerezza, al gusto intenso ed al profumo nella fase di cottura. Seminata tra dicembre e gennaio con l’aiuto di un asino e di un aratro di ferro, la lenticchia necessita di cure particolari.

    Con piccole zappette (zappudda) viene eseguita in marzo la zappuliataper eliminare le erbe infestanti: un’operazione faticosa fatta in gruppo secondo una vecchia usanza di cooperazione (aiutu p’aiutu). Le piante di lenticchie si raccolgono con molta cura nella prima metà di giugno estirpandole manualmente nelle primissime ore mattutine o, addirittura, nelle notti di luna piena, quando i baccelli ancora umidi per la rugiada trattengono il seme e restano attaccati alla pianta. Essiccate al sole (caliàte), le pianticelle vengono sparse nell’aia per essere schiacciate (ammansate) da asini spronati a correre al suo interno. Agli asini subentrano le mucche che, appaiate con un giogo, trascinano la pietra di pistariper la rottura dei baccelli. Quando i baccelli sono tutti rotti, ha inizio la spagghiata per separare il legume dalla paglia sfruttando il vento, né lieve perchè altrimenti non avverrebbe la separazione della paglia, né forte, perché porterebbe via anche il legume.

    La spagghiàta coinvolge più addetti che, governando con maestria il tridente di legno, sollevano in alto lenticchie e paglia per espellere quest’ultima fuori dell’aia. Segue la paliàta, utilizzando una pala di legno al posto del tridente, per ultimare, sempre con la forza del vento, la separazione degli ultimi residui di paglia (annittata). Così si va formando al centro dell’aia il mucchio di lenticchie, ilmunzeddu. Indi l’aia viene accuratamente ripulita con piccole scope (scupitti) fatte con piante secche di lino. Nessun seme di lenticchia deve andare disperso. Non appena il munzeddu, simbolo e segno di un traguardo raggiunto, è costituito, compare nell'aia il cernitore (cirnituri) con un setaccio rotondo di pelle d’asino di un metro di diametro (crivu), che viene appeso ad un treppiedi (triangulu). La delicata fase della cernita (cirnùta) porterà ad ottenere lenticchie pronte da insaccare. La pistata, tecnica utilizzata anche per il grano, l’orzo, le fave e altri legumi, è ora soppiantata da nuove tecnologie ed è caduta in disuso. Anche per questo la mostra quindi assume il valore di un documento di particolare importanza per la tutela della memoria storica del lavoro contadino usticese.


    Per approfondimenti leggere gli articoli:
    * La Pistata delle lenticchie, di Nicola e Margherita Longo, in “Lettera” n. 13-14 aprile-agosto 2003.

     MO Pistata 12

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